Maria Tartaglino

Asti: 17/09/1887 - 01/09/1944

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LE LETTERE

Dimensioni cartaceo: 15 x 12 cm
Lettera n° 402 di
Maria Tartaglino a
Don Placido Botti

INTRODUZIONE

Alba,  15 Maggio 2014 – foglio n. 32

“Ave, o Maria!”

Carissimi Amici,
questa volta vi parlo di quello che “si fa dietro le quinte”, come si usa dire, cioè del lavoro che aiuta a portare avanti la “causa di glorificazione” di Maria Tartaglino.

Uno dei lavori è questo: controllare se le trascrizioni fatte molto tempo fa degli scritti siano esattamente conformi agli originali. 

Questa è una cosa di estrema importanza, per dimostrare che non si inventa o non si cambia nulla, né per ingrandire le cose né per correggerle qualora contenessero, gli originali, errori o imperfezioni dottrinali. 

In questo foglio vi parlo delle Lettere scritte al confessore e padre spirituale Don Placido Botti e di quelle scritte a Suor Elisa Piacentino, incaricata da Don Botti a verificare e controllare i fenomeni delle stigmate della Tartaglino. 

La dottrina spirituale ivi contenuta ed espressa è esatta, nessun errore.  

Ma se si guarda l’ortografia ce ne sono parecchi: tante volte la Tartaglino scrive “o” (dovrebbe essere ho) senza "h", la punteggiatura è rara; rare le virgole; i punti fermi e  i punti e virgola quasi non esistono; va di rado a capo delle righe, non fa risaltare i periodi del pensiero; scrive tutto di seguito; abbonda di punti esclamativi e interrogativi; ecc. 

Ma il pensiero è sempre più che chiaro.

Si tenga a mente che il periodo storico era fine 800, lei ha frequentato solamente alcuni anni delle scuole elementari.

Le sue imprecisioni ortografiche sono una testimonianza in più che quello che scrive è proprio “farina del suo sacco”, come si suol dire e non viene da nessun altro, se non dell'aiuto dello Spirito Santo.

Sono, quelle Lettere, una vera miniera spirituale, una sapienza che non può essere solo umana. Non ha ingannato nessuno e non è stata aiutata da nessun intelletto umano.  

Maria Tartaglino scriveva quando poteva, alle volte, non di rado, dopo cena accanto al tabernacolo, al lume del Santissimo, per non togliere tempo al lavoro, ecc.

Potete vedere nell' immagine presente ad inizio pagina come era la scrittura della Tartaglino.

La Lettera è quella che porta il numero 402.  

Le ultime parole:
"...le domando la Sua Paterna Benedizione
e baciandole la Sacra Destra nel Cuor dolcissimo di Gesù mi firmo Sua indegnissima penitente M G di Gesù…

(M=Maria; G=Giuseppina, secondo nome)


Vi faccio i miei più cordiali Auguri di ogni benedizione.

Vs aff.mo Padre Alberto Chilovi osj

NOTA: 
Le dimensioni del cartaceo, facendo riferimento alla sola parte testuale sono: 15x12cm.


Don Placido Botti

DIREZIONE SPIRITUALE DI MARIA

Foglietto n. 25

Di seguito qualche informazione riguardante la direzione spirituale di Maria, della cui responsabile era Don Placido Botti.

Troverete trascrizioni dal fascicolo “NOTE E APPUNTI".

Si viene a comprendere qualcosa dell’anima di Maria Tartaglino e, insieme, dell'importanza della direzione spirituale.

Nota del 16 Novembre 1923 
Oggi ho trovato la Maria a letto carica di dolori. Mi ha consegnato uno scritto della data dell’8 Novembre e mi ha detto che è prezioso. Le ho chiesto per quale motivo è prezioso. Se per esempio, perché Gesù l’ha aiutata a scriverlo liberandola dall’importunità del demonio e mi rispose anche per quello. Il demonio da qualche giorno la lascia libera. Ma il vero motivo per cui sia prezioso non è stata capace di dirmelo.

Da alcuni giorni si trova a letto per vomito e sbocchi di sangue. Le ho chiesto se questa malattia ha causa spirituale e mi ha detto di sì. Se ha fatto qualche penitenza, se ha messo di novo il cilicio e mi ha detto di sì con grande vergogna.

Ma perché Ella fa queste cose senza permesso? 
Che cosa vuole, tante volte sono fuori di me, non so quel che mi faccia .

L’ha resistito diversi giorni? L’ho resistito un’ora soltanto, non sono più capace a niente, mi venne subito il vomito.

Difatti Maria deve avere un tumore maligno interno; col cilicio il tumore si crepa e mette sangue e materia che essa rigetta per bocca. Maria mi disse che in questa notte (dal giovedì al venerdì) ebbe un bel regalo da Gesù; potei capire che si tratta di un patimento, ma Ella non mi ha spiegato quale. Io insistevo per sapere ed Ella:” Soltanto Gesù sa di questa cosa ”.

Giochiamo che Gesù è contento che Ella me lo dica,. Di che cosa giochiamo? 
Io non gioco, perché se poi Gesù fosse contento io dovrei dirglielo .

Ma allora guardi quanto Ella è cattiva! 
Non glielo dico sempre che sono pessima?

Ma mi dica un po’. E’ forse stata partecipe alla Sua flagellazione? 
Eh, sì!

Ma da chi flagellata? Dal demonio? 
No.

Dai peccati degli uomini?

Sì, dai peccati, ma al Signore nulla è impossibile, io non so spiegarle come.

Ha la corona di spine? Ha i chiodi nelle mani e nei piedi? 
Sì. La corona in letto quanto mi fa male! Ed i chiodi proprio adesso quanto mi fanno male!

Adunque è questo il regalo che le ha fatto Gesù? Queste cose sono vecchie, le sapevo già. 

Creda, Padre, non sono capace, non posso dirle di che si tratta. 

Ed io sono veramente persuaso che tanta è la vergogna e la confusione nel manifestare i carismi del Signore, specialmente quando vi sia qualche cosa delle sue penitenze, dei suoi dolori, delle sue virtù che provi una difficoltà veramente insormontabile. Perché degli sforzi per dire ne fa tanti e grandi tanto che fa compassione per l’affanno che l’incoglie, ma non riesce a vincersi e dire ciò che potrebbe ridondare a sua lode. Questa mattina con mille stenti e col mio aiuto ha potuto narrami di una grazia ricevuta da Gesù in questa mattina. Si tratta di ciò: che la Superiora le ha condotto il medico per la visita ed Ella stringendosi le lenzuola al petto si è messa a gridare: ”Sto molto meglio, sto molto meglio!”. La Superiora capì che non voleva essere visitata e disse: ”Sta tranquilla che il medico non ti scopre, non ti fa la visita usuale”. 

Ed infatti il medico non mi ha visitata perché, sa, oggi è venerdì, dalla parte del cuore ……

Ah sì, Ella ha la ferita aperta!...

“Sì”… ( con grande vergogna)

Che figura porta la sua ferita al cuore? Il Crocifisso? Il Sacro Cuore?

Non lo so, padre. Ah padre! Sento un tale bruciore!......Sembra che Gesù mi prema col dito e mi fa soffocare di dolcezza (ed intanto si affannava)

Ma come col dito? Dica piuttosto che Gesù la stringe tutta intera intorno a Sé

… E dico tanto per dire, ma non so esprimermi……

Le ho chiesto se per l’Immacolata il Signore le prepari qualche cosa di nuovo e mi ha detto di sì. Le ho chiesto se Ella ha ancora molto da vivere e mi ha detto che non lo sa o meglio che lo sa e non lo sa, perché dipende anche un poco da lei perché prima devono compiersi molte cose.


Nota del 21 Febbraio 1923

Oggi, fui a trovare Maria Tartaglino. Essa prova una ripugnanza quasi invincibile nel manifestare a me, suo Padre Spirituale, le grazie straordinarie che riceve. Dopo averle dato l’assoluzione dei peccati, le dico:

Come ha passato la settimana? 
Malissimo

Ha patito tanto?
Sì.

Ha patito nel corpo e nell’anima? 
Nel corpo e nell’anima.

Cominciamo col corpo. Ha il solito dolore? (un tremore nel fianco) 
Sì, ma molte altre c ose.

Ha dolore di capo? 
Tanto.

Si sente pungere o sono dolori? 
Una cosa e l’altra .

E al cuore?
Ha risposto con segni .

E alle mani e ai piedi? 
Oh ma Padre basta così, lasciamo correre, queste non sono cose da dire.

Lei deve dire tutto. E quantunque non mi dica tutte le cose, tanto le so lo stesso. (Ho capito dall’insieme che Ella è crocifissa nell’interno)

Mi dica un po’: E’ tanto tempo che prova questi dolori? 
Non lo so.

E’ da quando si è sposata con Gesù? 
Un po’ prima. Ma lasciamo andare. Io ho tanti peccati da dirle, non queste cose.

Allora dica i suoi peccati. 
Ma adesso non li ricordo più. ……………………….. …………..


Maria Tartaglino

MEDITAZIONE SULL'EUCARESTIA

Lettera n. 331 del 01-06-1926
di Maria Tartaglino al padre spirituale Don Placido Botti.

Sempre Rev.mo Padre!

Lei mi dice di scriverle di Gesù Ostia. Ma, Padre, come debbo fare?

Io sono una povera citrulla ignorante, sono la più piccola di tutte le formiche e che vuole mai che le sappia dire? e poi, avere il coraggio di parlare di cose che  Lei, Padre mio, ha studiato, e poi Gesù gliele fa conoscere perché è Suo Ministro, e invece io, povera formica malata e senza testa; per fare l’ubbidienza  

Le dirò le stramberie che mi viene in questa testa matta. Le dirò subito che non le scrivo tutto, perché è impossibile e ci vuole dei volumi da riempire, perché più si parla dell’amore di Gesù e più se ne ha da dire. A dir la verità, Padre mio, non so dove incominciare per primo.

Mi dica un po’, Padre mio, chi è che sostiene Lei e le dà tanta forza e tanta pazienza per poter sopportare me, sua indegnissima penitente?  

E chi è che, e sì, chi è che la sostiene in mezzo a lunghe e terribili prove? 
E’ l’amore di Gesù, la Santa Comunione, l’amore sovrano di Gesù e nient’altro.

Per comprendere l’amore supremo di Gesù nell’Eucarestia basta solo ricordarsi della definizione di questo grande Sacramento: è il Sacramento del Corpo e del Sangue, dell’anima, della Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo sotto le specie apparenze del pane e del vino. E’ dunque la possessione vera, reale e sostanziale del Suo corpo e del Suo Sangue, della Sua Anima e della Sua Divinità, cioè di tutto Gesù Cristo; è la perpetuità del sacrificio del Calvario continuato e rappresentato su tutti gli altari nell’immolazione mistica di Gesù Cristo.

Oh! l’Eucarestia è il dono sovrano del Suo amore. Sì, Egli ci dona tutto ciò che ha e tutto ciò che è.

Nell’Eucarestia Gesù esaurisce tutte le ricchezze del Suo amore verso gli uomini; è l’ultimo termine della Sua potenza e della Sua bontà; s’incarna nelle sue mani e in quelle di tutti i Sacerdoti, come altra volta s’incarnò nel seno della cara nostra Celeste Mammina sempre vergine, e mediante la Santa  Comunione Gesù s’incarna nell’anima e nel corpo di ciascuno che si comunica. Credo di non sbagliare, perché l’ha detto Lui medesimo Colui che mangia il mio Corpo e beve il mio Sangue dimora in me ed io dimoro in lui. Gesù non può dare di più che dare Se stesso; così l’amore eucaristico di Gesù Cristo per le anime, ben studiato e ben conosciuto, mette quasi spavento…Il cristiano che medita continuamente il mistero della Santa Eucarestia è precisamente come sotto lo strettoio di San Paolo in faccia alla Croce: 

Charitas Christi Urget nos!!!!!! 

E per questo basta dare uno sguardo ai sacrifici che l’Eucarestia costò a Gesù:
sacrificio del Suo Corpo, il quale, appena risuscitato trionfante e glorioso, incomincia la sua inseparabilmente all’immobilità delle specie Eucaristiche, di modo che mediante l’Eucarestia Gesù, il nostro amabile Gesù, ridiventa prigioniero perpetuo dell’uomo e questo sino alla fine del mondo;

sacrificio della gloria del Suo Corpo : con un miracolo permanente Gesù vela perpetuamente il Suo Corpo glorioso, e questo Corpo adorabile è ancor più umiliato, più annientato, nell’Eucarestia che non lo fu nell’Incarnazione e nella passione.

Allora almeno aveva la dignità visibile di uomo; aveva la potenza della parola, le grazie dell’amore; ma invece qui è tutto velato, qui tutto è nascosto, non si vede se non la nuvola Sacramentale, che ci toglie la vista di tante meraviglie.

Nell’Eucarestia Gesù si espone senza difesa agli insulti e agli oltraggi dei cattivi , e il numero dei carnefici è grandissimo. La Sua bontà è insozzata da tante profanazioni e sacrilegi, o Padre, e, purtroppo, questo succede ancora dalla parte dei Suoi figli e Suoi migliori amici…

L’indifferenza dei cristiani lo lascia l’abbandona solo nel Suo tabernacolo; rigetta le Sue grazie; trascura, sprezza la Comunione e il Santo Sacrificio degli Altari.

La grande malizia degli uomini è andata anche più oltre, perfino a negare la Sua presenza nell’Ostia adorabile, e persino (mi vengono i brividi a dirlo) a metterLo sotto i piedi…. e gettarlo agli animali immondi; venderlo agli artifizi del brutto demonio. Alla vista di tanta ingratitudine dalla parte degli uomini, che vedeva già fin d’allora queste cose, Gesù si turbò, esitò un momento prima di istituire l’Eucarestia. 

Oh! quante ragioni contro!!! La più forte di tutte era certamente quest’ingratitudine.

Oh! quale onta per la Sua gloria di restare in mezzo ai Suoi come uno straniero ed uno sconosciuto!!! essendo allora costretto di fuggire, d’andare a domandare l’ospitalità ai pagani, ai selvaggi. Oh! quale triste storia è mai quella dell’ingratitudine degli uomini, cioè quella degli esilii della Divina Eucarestia!!! L’uomo non ha più vita che per i sensi; è un uomo (non so se manco di carità a dirlo) animale terrestre, sensuale: ecco l’ultima forma dell’eresia e dell’empietà.  

Ebbene, Padre, dinanzi a quest’avvenire così triste, così scoraggiante, che cosa farà il Cuor dolcissimo di Gesù ? Il suo amore non potendo trionfare del cuore dell’uomo sarà dunque vinto? e la Sua Eucarestia non esisterà perché deve essere inutile? Oh! , no! no! il Suo amore trionferà di tutti i sacrifici“. 

No, no! "esclama il buon Gesù" non si dirà mai che l’uomo possa offendermi più ch’io non possa amarlo: l’amerò suo malgrado; l’amerò malgrado la sua ingratitudine e i suoi delitti; aspetterò la sua visita.

Io sono il suo Re: gli offrirò Io per primo il mio cuore; Io, il suo Signore, Io, il suo Salvatore, mi metterò a sua disposizione; Io, il suo Dio, mi darò tutto a lui affinché egli si dia tutto a Me, e che Io possa dargli col mio cuore, col mio amore, tutti i tesori della mia bontà, tutta la magnificenza della mia gloria; che Io regni in lui e che egli regni per mezzo mio .

Se anche non vi fossero che pochi cuori fedeli, un’anima riconoscente e devota, Io sarò contento di tutti i miei sacrifici; istituirò per essa l’Eucarestia : almeno regnerò sovrano sopra di un cuore d’uomo”. Ed allora Gesù istituì l’adorabile Sacramento della Sua stragrande carità.

Il Suo amore trionfa dello stesso Suo amore, perché questo Sacramento non è solo l’atto supremo del Suo amore, ma è ancora il compendio di tutti i Suoi atti d’amore, anzi il fine di tutti gli altri misteri della Sua vita, fu per arrivare all’Eucarestia che Gesù è morto sulla croce, al fine di dare a lei, Padre mio, e a tutti i Sacerdoti, una vittima di sacrificio, a noi tutti la carne di questa vittima divina al fine di renderci partecipi della virtù e del merito della Sua oblazione.

Ma, Padre, c’è ancora di più.

L’Eucarestia non è solamente il fine dell’Incarnazione e della passione del Salvatore; essa ne è la continuazione .

Sotto la forma del Sacramento Gesù continua la povertà della Sua nascita, l’obbedienza di Nazareth, l’umiltà della Sua vita, le umiliazioni della Sua

Passione, il Suo stato di vittima sella Croce. Egli onora anche la Sua sepoltura nel Suo stato Sacramentale. Quelle Sante Specie sono come il sudario che avvolge il Suo corpo immobile; quel ciborio è la Sua tomba; quel tabernacolo il Suo sepolcro. Soltanto la gloria della Sua risurrezione, il trionfo della Sua Ascensione non appaiono sull’altare dell’amore…

Padre mio, mi prostro in ispirito ai suoi piedi e le chiedo la Sua Paterna Benedizione e baciandole la Sacra destra mi dico nel Cuore dolcissimo di Gesù la povera formica……… Maria Tartaglino

(Una lettera come questa va letta davanti al Santo Tabernacolo, cioè davanti a Gesù VIVO che è nel tabernacolo e ci guarda con infinito AMORE….) E RIPETE A CIASCUNO DI NOI:

“Ho istituito l’Eucarestia PER TE!!! Non dimenticarti di Me!!!!!”

NOTA:
Il padre Spirituale, don Placido botti, fa presente a Maria che le espressioni iniziale che ha usato non sono opportune; Maria non è nata con la virtù, ma l'ha acquisita ascoltando i consigli  del direttore spirituale.


DIREZIONE SPIRITUALE DI MARIA

Foglietto n. 25

Di seguito qualche informazione riguardante la direzione spirituale di Maria, della cui responsabile era Don Placido Botti.

Troverete trascrizioni dal fascicolo “NOTE E APPUNTI.

Si viene a comprendere qualcosa dell’anima di Maria Tartaglino e, insieme, dell'importanza della direzione spirituale.

Nota del 16 Novembre 1923 
Oggi ho trovato la Maria a letto carica di dolori. Mi ha consegnato uno scritto della data dell’8 Novembre e mi ha detto che è prezioso. Le ho chiesto per quale motivo è prezioso. Se per esempio, perché Gesù l’ha aiutata a scriverlo liberandola dall'importunità del demonio e mi rispose anche per quello. Il demonio da qualche giorno la lascia libera. Ma il vero motivo per cui sia prezioso non è stata capace di dirmelo.

Da alcuni giorni si trova a letto per vomito e sbocchi di sangue. Le ho chiesto se questa malattia ha causa spirituale e mi ha detto di sì. Se ha fatto qualche penitenza, se ha messo di novo il cilicio e mi ha detto di sì con grande vergogna.

Ma perché Ella fa queste cose senza permesso? 
Che cosa vuole, tante volte sono fuori di me, non so quel che mi faccia .

L’ha resistito diversi giorni? L’ho resistito un’ora soltanto, non sono più capace a niente, mi venne subito il vomito.

Difatti Maria deve avere un tumore maligno interno; col cilicio il tumore si crepa e mette sangue e materia che essa rigetta per bocca. Maria mi disse che in questa notte (dal giovedì al venerdì) ebbe un bel regalo da Gesù; potei capire che si tratta di un patimento, ma Ella non mi ha spiegato quale. Io insistevo per sapere ed Ella:” Soltanto Gesù sa di questa cosa ”.

Giochiamo che Gesù è contento che Ella me lo dica,. Di che cosa giochiamo? 
Io non gioco, perché se poi Gesù fosse contento io dovrei dirglielo .

Ma allora guardi quanto Ella è cattiva! 
Non glielo dico sempre che sono pessima?

Ma mi dica un po’. E’ forse stata partecipe alla Sua flagellazione? 
Eh, sì!

Ma da chi flagellata? Dal demonio? 
No.

Dai peccati degli uomini?

Sì, dai peccati, ma al Signore nulla è impossibile, io non so spiegarle come.

Ha la corona di spine? Ha i chiodi nelle mani e nei piedi? 
Sì. La corona in letto quanto mi fa male! Ed i chiodi proprio adesso quanto mi fanno male!

Adunque è questo il regalo che le ha fatto Gesù? Queste cose sono vecchie, le sapevo già. 

Creda, Padre, non sono capace, non posso dirle di che si tratta. 

Ed io sono veramente persuaso che tanta è la vergogna e la confusione nel manifestare i carismi del Signore, specialmente quando vi sia qualche cosa delle sue penitenze, dei suoi dolori, delle sue virtù che provi una difficoltà veramente insormontabile. Perché degli sforzi per dire ne fa tanti e grandi tanto che fa compassione per l’affanno che l’incoglie, ma non riesce a vincersi e dire ciò che potrebbe ridondare a sua lode. Questa mattina con mille stenti e col mio aiuto ha potuto narrami di una grazia ricevuta da Gesù in questa mattina. Si tratta di ciò: che la Superiora le ha condotto il medico per la visita ed Ella stringendosi le lenzuola al petto si è messa a gridare: ”Sto molto meglio, sto molto meglio!”. La Superiora capì che non voleva essere visitata e disse: ”Sta tranquilla che il medico non ti scopre, non ti fa la visita usuale”. 

Ed infatti il medico non mi ha visitata perché, sa, oggi è venerdì, dalla parte del cuore ……

Ah sì, Ella ha la ferita aperta!...

“Sì”… ( con grande vergogna)

Che figura porta la sua ferita al cuore? Il Crocifisso? Il Sacro Cuore?

Non lo so, padre. Ah padre! Sento un tale bruciore!...... Sembra che Gesù mi prema col dito e mi fa soffocare di dolcezza (ed intanto si affannava)

Ma come col dito? Dica piuttosto che Gesù la stringe tutta intera intorno a Sé

… E dico tanto per dire, ma non so esprimermi…

Le ho chiesto se per l’Immacolata il Signore le prepari qualche cosa di nuovo e mi ha detto di sì. Le ho chiesto se Ella ha ancora molto da vivere e mi ha detto che non lo sa o meglio che lo sa e non lo sa, perché dipende anche un poco da lei perché prima devono compiersi molte cose.


Nota del 21 Febbraio 1923

Oggi, fui a trovare Maria Tartaglino. Essa prova una ripugnanza quasi invincibile nel manifestare a me, suo Padre Spirituale, le grazie straordinarie che riceve. Dopo averle dato l’assoluzione dei peccati, le dico:

Come ha passato la settimana? 
Malissimo

Ha patito tanto?
Sì.

Ha patito nel corpo e nell'anima? 
Nel corpo e nell'anima. 

Cominciamo col corpo. Ha il solito dolore? (un tremore nel fianco) 
Sì, ma molte altre c ose.

Ha dolore di capo? 
Tanto.

Si sente pungere o sono dolori? 
Una cosa e l’altra .

E al cuore?
Ha risposto con segni .

E alle mani e ai piedi? 
Oh ma Padre basta così, lasciamo correre, queste non sono cose da dire. 

Lei deve dire tutto. E quantunque non mi dica tutte le cose, tanto le so lo stesso. (Ho capito dall’insieme che Ella è crocifissa nell’interno) 
Mi dica un po’: E’ tanto tempo che prova questi dolori? 

Non lo so.

E’ da quando si è sposata con Gesù?  
Un po’ prima. Ma lasciamo andare. Io ho tanti peccati da dirle, non queste cose. 

Allora dica i suoi peccati. 
Ma adesso non li ricordo più. ………………

(Maria sentiva su di se moltissimi peccati, ma al momento di parlare, non sapeva cosa dire, infatti non erano i sui propri, avvertiva il peso dei peccati delle altre persone).


Lettera n. 251 19 Gennaio 1924
di Maria Tartaglino al Padre spirituale Don Placido Botti

(Foglio n. 10)

Sempre il mio Rev.mo Padre!

Passo giorni di sofferenza acerba! Giorni di grandi angosci,di smarrimento,vedo tutto buio nella mia piccola via; Gesù, lo Sposo mio, il giorno dell’Immacolata mi ha messa sulla Croce, mi fa partecipe della Sua tristezza nell’Orto degli ulivi..Padre mio! Io non ho ancora amato mai Gesù!non gli ho dato nulla, ho solo ricevuto, ebbene in ogni momento della mia vita io devo patire; questa grazia la chiedo di continuo a Gesù: di non gustare più sino all’ultimo momento di mia vita una sola gioia divina. Ah! Purtroppo che ho gustato troppo le Sue tenerezze, ora voglio soffrire, voglio immolarmi, voglio soffrire tutta la Sua passione dolorosa per poterlo consolare e riparare. Oh! Padre, sono contenta di essere dimenticata, umiliata, disprezzata da tutti, ma soprattutto godo di più nel sentire in me la tristezza dell’agonia del Getsemani, l’abbandono degli Apostoli, lo strazio del tradimento di Giuda, l’angoscia dell’abbandono della desolazione sulla Croce. Io voglio patire ad ogni costo, io voglio sino all’ultimo respiro non avere la benché minima soddisfazione umana e neppure una sola gioia divina…..Vorrei amare Gesù senza la più piccola ricompensa, senza aumentare neppur di un solo grado la mia gloria in Cielo, voglio amare puramente Gesù, l’amor mio, ma unicamente per Lui. In Paradiso desidero avere l’ultimo posto. Oh! Padre! mi basta solo di saperlo amare e di vederlo amato da tutti! da tutti…Dunque tutta sola con Gesù solo voglio immergermi nell’amore e nei Suoi dolori, voglio consolare il Suo Cuore, salvargli tante tante anime..faccia il mio Sposo tutto quello che vuole di me.

Oh! Padre!!! mi raccomandi a Gesù affinché lo possa amare, lodarlo, servirlo non solo per me, ma per tutte le creature; il Paradiso è già cominciato, io nelle mie sofferenze sempre più crescenti sono troppo felice e non aspiro ad altro che ad annientarmi ed amare fino a morirne. Oh! Padre, sono felice di tramandare il mio arrivo in Cielo per dare qualche cosa al mio Sposo Gesù che troppo mi ha amata. Oh! Padre, l’amore mette in cuore un bisogno così ardente di dare, di dare tutto…Dica pure a Gesù da parte mia che l’infinito Suo amore sia onnipotente non solo nell’amarmi, ma ancora più nel farsi amare dalla Sua indegna sposa. O Padre, mio Rev.mo Padre, io lo prego mi umilii tanto! tanto! Sia molto severo con me, non mi tolleri neppure e cerchi tutti i modi per fare che io sia dimenticata, disprezzata da tutti che nessuno mi possa soffrire……..


Lettera del 31/07/1927
di Maria Tartaglino a Suor Elisa Piacentino 

Dolce cara Sorellina mia!

Coraggio nel Signore! Venga quello che vuole, il Signore la benedirà in tutti i suoi bisogni. Non cade foglia che Dio non voglia. La nostra vita è coperta di pene e di spine e solo queste possono condurci al Cielo. Quello che le raccomando in modo particolare si è che si fidi di Dio e si lasci portare da Lui. Deve fidarsi di un Padre che tutto può, di un Figlio che tutto sa e di uno Spirito Santo che tutto vuole quello che più le conviene; stia tranquilla per grandi dispiaceri e pene che abbia; dica tutto quello che ha nel cuore a Gesù, pene, afflizioni, tedi, malinconia. Duca tutto a Gesù e non tema che Gesù è lì pronto per ascoltarla; dica, cara sorellina mia: ”Ci sei nevvero Gesù mio? O sì lo so che ci sei; ebbene io picchio sino a tanto che Tu non mi abbia aperto e ascoltata; voglio proprio questa grazia che Tu sai (gliela dirà). La spero, anzi ne sono più che certa che a una peccatrice come sono io non dirai di no…

La missione che Gesù mi ha data è questa:; di immolarmi per riparare il Suo amore infinito e di sacrificare la mia vita per i Sacerdoti e tutte le persone religiose…pregare e soffrire e col martirio del mio cuore dare a Gesù un numero infinito di anime….Gesù vuole che io mi annienti perché Egli possa vivere in me e fare del mio nulla tutto quello che vuole. Io debbo a tutti i costi morire a me stessa, alla mia volontà…per gettarmi nel Cuore del mio Gesù e seppellirmi nel Suo amore…”.


Lettera del 25/12/1920
di Maria Tartaglino al Padre spirituale Don Placido Botti
(Foglio n. 35)

Jesu Maria Josef

R.mo Padre,

Nelle tenebre della notte, fra le angoscie e le desolazioni, abbandonata! Priva di ogni consolazione! che la Santa volontà del mio Gesù ne sia per sempre glorificata! Accetto, o mio buon  Gesù, tutto ciò che può venirmi dalla vostra mano, in mezzo al martirio della mia mente e del mio cuore, ogni fiducia mi è tolta, ma pure la mia volontà è sempre rivolta a Voi, Gesù mio, speranza mia, sono pronta anzi prontissima a sopportare queste tenebre del mio spirito sino a quando a Voi piacerà. Non vi chiedo di liberarmi da queste mie dolorose pene per quanto siano lunghe e assai pesanti, neppur, o mio Gesù, non vi domando delle consolazioni, ma quello che vi domando e pretendo davoi è  che mi fate buona e che vi lasciate amare e che mi liberiate dal peccato, e mi fortificate colla vostra Santa grazia. Oh! Gesù mio  buono scusatemi se qualche volta mi lamento, non è che non voglia portare la croce, ma temo solo d’offendervi!sono tante le cose che mi capitano, ch’io non so distinguere se consenta o no, mi sembra, Gesù, di essere come un albero che piantato.


Tratti di lettere”
  Foglio n. 37

Di seguito alcune lettere di Maria Tartaglino, ma non al completo: sono stati scelti tratti molto interessanti, che riguardano parecchi avvenimenti e che aiutano a comprendere sempre meglio la persona della Tartaglino. Penso che vi farà piacere e vi aiuterà davvero a entrare nello spirito di quella santa anima.   

*****

17/02/1922
La Tartaglino soffre immensamente. “Desidero una croce che sia uguale alla Sua (di Gesù), cioè pesante, senza dolcezze, senza consolazioni” Che bella felicità poter sempre patire in silenzio che nessuno lo sappia e poi morire sulla croce in mezzo a ogni sorta di miserie nel corpo e nello spirito…”

27/02/1922
“Ah! che pene di spirito! Chi può descrivervi?” E’ tentata di suicidio: ”Questa notte nel colmo della rabbia (istigata dal demonio) ho preso il coltellino per uccidermi e me lo sono messo vicino alla gola e ho detto al demonio: ”Sa, prova, sfoga la tua rabbia, uccidimi, se Gesù te lo permette”. Ma non mi ha mica ucciso no! sì che è scappato subito gridando maledetta, maledetta e ancor qualcos’altro che non ricordo più”

24/09/ 1922
“Ero piena di demoni, dentro e fuori…urli, strepiti ecc. Questa notte il brutto demonio mi si presentò e mi disse: Senti, fin tanto che tu pensi a te io ti lascerò in pace, ma tu lasciami stare i peccatori, specialmente questo, perché è già mio, altrimenti me la pagherai a caro prezzo” e mi si avventò addosso e mi ha battuta furiosamente….” Allora i presenti accorsero spaventati.

02/07/1923
“La sete fisica mi è diventata un supplizio estremo incessante….io neppur una goccia (d’acqua)!!... il grande “Sitio” (=Ho sete) di Gesù in croce…Ho buona speranza che la malattia presente sia un treno espresso che mi conduca al mio paese, cioè nelle regioni del puro amore….Oh! Cuore di Gesù!.... che dire di Te???....anche quando sarò morta da sotto terra ripeterò ancora: Viva l’amore!.. del Sacro Cuore di Gesù!!!!!! Bella istruzione del suo Angelo Custode: Gesù non si è crocifisso da sé, non ha conficcato una spina nel suo capo, ecc. ecc.

28/07/1923
“…il bruttissimo chiappini (=il demonio) mi investe da tutte le parti…Mi ha battuta nel corpo…braccio gonfio…mano gonfia…- Gesù le fa vedere in Lui due santità. L’una di amore, l’altra di giustizia…- Le anime del Purgatorio vanno da lei a chiedere aiuto – Gesù la fa soffrire per i peccatori - lotta tremenda con ciapin – Quanto è mai terribile cadere nelle mani di Dio sdegnato!!!! Un’anima in peccato mortale in punto di morte come si trova! Che spavento! Specie delle anime consacrate!... Quante anime cadono nell’inferno!!!”

07/11/1923
“Oh! Padre mio! domani! È quel fortunato giorno! Il compleanno dei miei sponsali col Re dei Re, il Padrone del Cielo e della Terra. Domani…Gesù ripeterà sulla sua figliuola come sull’ostia la grande parola…e di me non resterà più che l’apparenza umana….. Il mio sogno d’amore sta per compiersi… Gesù viene a vivere la Sua vita di amore e di dolore nella Sua piccola Ostia, io mi sento distruggere al desiderio di essere consumata in Gesù….. Quando è all’Altare e stringe fra le sue mani Gesù gli dica di ripetere anche su di me, la Sua piccola Ostia, la parola consacratrice nel momento in cui si offrirà a Lui con tutto lo slancio dell’amore e discendere in essa per vivere la Sua Passione eucaristica.

Nota del 15/12/1923 di Don Placito Botti , suo Padre spirituale:

Maria è crocifissa, coronata di spine, piagata, ma le sue ferite sono interne perché ha fatto il patto con Gesù che Gli permette queste cose purché la gente non se ne accorga. Da qualche mese la piaga al cuore ogni venerdì si apre esternamente e durante la settimana guarisce. Non vuole bagnare col sangue delle stigmate un pannolino (portato da Don Botti) - (che voleva acquistare la vista completa…) perché sapeva che Gesù avrebbe fatto il miracolo e lei, per umiltà non voleva, temendo che poi gliene venisse gloria….

29/06/1927
“… mi accinsi ascrivere, ho cucito due dei Suoi fogli insieme scrissi con velocità senza sapere quello che scrivevo, le parole mi fiorivano una dopo l’altra con grandissima mia sorpresa cose impossibili a sapersi e cose altissime… ero un po’ più della metà dell’ultimo foglio, non so come sia, e non posso ancora adesso darmene ragione del fatto e se ci penso rabbrividisco dalla paura, mi sembrò che una mano invisibile mi gettò il calamaio sullo scrittoio e me lo riempì tutto d’inchiostro e non c’era più una parola salva avevo il quaderno imbrattato e il tappeto, il botticino dell’inchiostro era propriamente vuoto, non c’era rimasto neppur una sola goccia. Un grande spavento m’invase tutta accompagnato da un grande sconvolgimento di tutta me stessa; presi quello scritto col quaderno e gettai tutto (scusando, nel gabinetto)” …è proprio lui (il demonio) che mi fa tutti questi scherzi. Ah! Se sapesse quanti me ne ha già fatti!!!!!!!!

28/07/1927
“Adunque, Padre mio, lo scopo della mia vocazione è proprio quello di pregare e soffrire per le persone Consacrate… La mia vocazione è l’amore ed io voglio amare, amare e soffrire e poi, debbo avere il coraggio di dirlo? Morire d’amore!!!!......”

29/07/1932
“…tante volte nella tua orazione e nella Santa Comunione non sei soddisfatta, sai perché? Perché tu pensi solo a quello che vuoi dire e dare a Me e dimentichi quello che Io dico e regalo a te…, tu pensi ad amarmi e non pensi punto di essere amata, fai molti atti di fede nella Mia presenza reale, nella mia dignità Divina, mi prometti tante cose, tanti affetti ardenti, mi chiedi tante grazie e non fai un atto solo di fede in questa grande verità fondamentale che ti amo; metti in ordine la tua fede e prima di ogni altra cosa esercitati nel credere di essere amata, tu sei distinta da tutte le altre anime, sei la beniamina della mia tenerezza, perché il tuo corpo è tormentato dalla infermità, il tuo cuore è trafitto da certe spade che nessuno conosce e nessuno apprezza, sei avviluppata in un manto di tenebre e di desolazioni; se sapessi come risplende l’anima tua a misura che soffre!!!!! Come mi compiaccio guardarti, come ti sorrido, come ti amo…”.


Preghiera per la glorificizione

O Gesù crocifisso,
che hai tanto amato Maria Tartaglino
e l' hai arricchita del tuo amore e del tuo dolore,
facendola Tua sposa crocifissa,
Ti chiediamo di glorificarla,
concedendoci, per sua intercessione,
la grazia che umilmente Ti chiediamo.
Abbi misericordia di noi!

(Si recitano 5 gloria patri a Gesù Crocifisso)

[Pro manuscripto ad uso privavo]




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